di Riccardo Masini /
Che cos’è la storia militare? E’ anche questa roba qui: parlare di argomenti di storia militare anche molto tecnici, come l’analisi delle caratteristiche tecniche di un carro armato, con una visione ampia, non limitata agli aspetti puramente cinetici, bensì integrata con considerazioni economiche, produttive, sociali, logistiche…
(M4 Sherman: Miti e Verità, video dal canale YouTube “Vlad Spara Storia”
Insomma, cose che vanno al di là del “Reggimento X contro la Divisione Y”, o disquisizioni su calibri di cannoni, angoli di impatto, tasso di penetrazione e gittate calcolate al centimetro. E che magari ti fanno scoprire che il tanto vituperato Sherman è stato uno dei migliori carri armati dell’intera Seconda guerra mondiale: non perché fosse il più potente o il più resistente, ma esattamente il carro di cui il suo esercito aveva bisogno in quel momento.
E quindi noi, che giochiamo con numeri e numeretti, simbolini e segnalini, dadi e tabelle alle volte non ce ne rendiamo conto e pensiamo solo ai suddetti valori cinetici, magari chiedendoci il perché di un’improvvisa deviazione dei giochi da quelle cose che ci sembrano “naturali” perché le abbiamo sentite tante volte: gli Sherman facevano schifo come carri e ce ne volevano 5 per abbattere un Tiger, i Sovietici attaccavano sempre e solo a ondate umane dal 1941 in avanti, se un’unità è fuori dal raggio di comando del suo generale non potrà fare nulla e rimarrà ferma sul posto… perché poi nel caso specifico che viene sempre citato sono (in parte) anche vere queste cose, ma nel contesto generale (il contesto, il benedetto contesto…) che viene spesso ignorato prese assieme sono più valide le altre. Gli aspetti controintuitivi, i fattori non cinetici, le dimensioni poco trattate come la logistica o la facilità di apportare riparazioni sul campo ai mezzi, gli equipaggi e il loro addestramento al di là delle potenzialità teoriche da poligono di tiro… e tante altre mille variabili, lineari e non.
Questa roba che pare così strana e francamente anche un po’ noiosetta. Ma che, soprattutto nell’hex and counter e anche semplicemente operando sul valore di un counter o una regoletta specifica e magari pure “elegante”, fa la differenza tra un semplice “panzer pusher”, che può soddisfare certi nostri preconcetti, e un buon gioco di simulazione, che trova la sua complessità non nelle regole, ma nella profondità degli argomenti trattati e nella bontà degli approcci trovati per trattarli.
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