di Riccardo Masini /
Il video qui sotto riporta in pochi minuti quel che l’autore Cole Wehrle pensa dell’approccio di design del collega John Theissen, di cui è in uscita proprio in queste ore Beware the Ides of March, un hex and counter molto promettente e giocabilissimo anche per i neofiti sul conflitto immediatamente successivo alla morte di Cesare. Da notare la carrellata di titoli operazionali citati nei primi minuti del video, con nomi come Simonitch, Zucker e la serie GCACW.
Spunti davvero interessanti, anche per comprendere quanto la “nouvelle vague” del wargame design sia in realtà strettamente connessa a tendenze sperimentali già ampiamente presenti nella tradizione.
La conoscenza e competenza di cui dà prova in questo video l’autore di Root, Pax Pamir e John Company è roba tipicamente “da grognard”. E ci dimostra anche qualcosa di importante.
Ci dimostra che puoi essere un vero wargamer, puoi amare alla follia e conoscere a menadito gli hex and counter, puoi apprezzare l’elegante essenzialità di quelli creati da un tuo collega… e allo stesso tempo creare dei magnifici giochi storici e wargame con sistemi alternativi. E ancora, nonostante il tuo amore per le sperimentazioni, giocare comunque anche agli hex and counter più classici o ad essi ispirati, brevi o lunghi che siano, semplici o complessi che siano. Divertirti grazie ad essi, apprezzarne il valore storico, criticarne onestamente i punti che ti lasciano perplesso e invece valorizzare quelli che ti convincono.
Così ho personalmente inteso essere la vera tradizione del wargame, fin dai tempi della SPI e dell’Avalon Hill… mai chiudere nulla, mai restringere, ma aprire tutto e allargare il nostro approccio alla simulazione storica: giocare, giocare, giocare. E, possibilmente, lasciare che gli altri giochino a quel che vogliano, chiamandolo come vogliono, nella serenità e nel rispetto reciproci. Magari con un pizzico di curiosità nel voler scoprire sempre qualcosa di nuovo.
Si può fare, si può fare… Forse un po’ si deve anche.
Spunti davvero interessanti, anche per comprendere quanto la “nouvelle vague” del wargame design sia in realtà strettamente connessa a tendenze sperimentali già ampiamente presenti nella tradizione.
La conoscenza e competenza di cui dà prova in questo video l’autore di Root, Pax Pamir e John Company è roba tipicamente “da grognard”. E ci dimostra anche qualcosa di importante.
Ci dimostra che puoi essere un vero wargamer, puoi amare alla follia e conoscere a menadito gli hex and counter, puoi apprezzare l’elegante essenzialità di quelli creati da un tuo collega… e allo stesso tempo creare dei magnifici giochi storici e wargame con sistemi alternativi. E ancora, nonostante il tuo amore per le sperimentazioni, giocare comunque anche agli hex and counter più classici o ad essi ispirati, brevi o lunghi che siano, semplici o complessi che siano. Divertirti grazie ad essi, apprezzarne il valore storico, criticarne onestamente i punti che ti lasciano perplesso e invece valorizzare quelli che ti convincono.
Così ho personalmente inteso essere la vera tradizione del wargame, fin dai tempi della SPI e dell’Avalon Hill… mai chiudere nulla, mai restringere, ma aprire tutto e allargare il nostro approccio alla simulazione storica: giocare, giocare, giocare. E, possibilmente, lasciare che gli altri giochino a quel che vogliano, chiamandolo come vogliono, nella serenità e nel rispetto reciproci. Magari con un pizzico di curiosità nel voler scoprire sempre qualcosa di nuovo.
Si può fare, si può fare… Forse un po’ si deve anche.
(E adesso, scusatemi, vado a cercare di rilassarmi un po’ riordinando le pedine dei miei “vecchi” ma sempre amatissimi Serie 120 della GDW.)
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