di Riccardo Masini /
Dopo aver letto nei giorni scorsi degli interessanti approfondimenti sulle tattiche di ritirata in zona di combattimento dal sempre ottimo Lorenzo Nannetti, la mia anima storica nonché i miei gusti cinematografici mi hanno subito riportato indietro a Dunkerque… o meglio al Dunkirk di Christopher Nolan… e da lì ad A Spoiled Victory, che mi attendeva da tempo in collezione.
Prima edizione di un sistema ideato da Hermann Luttmann che presto vedrà una versione più estesa ed approfondita per la Legion Wargames con “Miracle at Dunkerque”, questo gioco ci riporta dritti nell’atmosfera di quei terribili giorni sulle spiagge della Francia del 1940, ormai caduta sotto i fulminei colpi della macchina da guerra tedesca, con tutta l’angoscia di una sacca di terreno che si stringe ad ogni turno, i soldati in parte da evacuare e in parte da tenere al fronte praticamente sacrificandoli, i convogli che partono con esasperante lentezza dall’unico molo regolare e da quelli di fortuna, subendo i bombardamenti degli aerei e dell’artiglieria nemica… insomma, una stretta al cuore ad ogni singolo tiro di dado.
Il motore è abbastanza simile a quello di un classico States of Siege, solo che qui si gioca su tanti percorsi paralleli e non concentrici, ogni carta funge ora da evento (e in quel caso viene scartata, garantendo dunque partite sempre diverse), ora da linea guida di una specifica fase del gioco. Il regolamento è di una semplicità più unica che rara, con ottimi player aid che ti aiutano sia a scegliere tra le (poche!) azioni a tua disposizione che a determinare l’esito delle (troppe!) azioni di combattimento effettuate da un avversario quasi inarrestabile.
Nella mia partita, parto bene con i Tedeschi titubanti che mi garantiscono un giorno di respiro, che uso subito per creare i moli di fortuna praticamente inabissando i miei camion e usandoli come basi per le passerelle di legno sui primi soldati da evacuare, quelli di unità ormai irrimediabilmente allo sbando. E mi devo sbrigare, perché da qui a pochi giorni, finiti questi, gli altri “punti evacuati” potrò crearli unicamente trasformando le poche unità di combattimento a mia disposizione (sempre che si salvi qualcuno…).
La pacchia dura poco, però, perché già il giorno dopo la Luftwaffe viene a farmi visita e smitraglia e bombarda senza pietà i primi navigli che fanno la spola tra Dunkerque e la Gran Bretagna.
Seguono dunque giorni terribili, passati con combattimenti continui, improvvisi crolli del fronte ed eroiche resistenze. I belgi fanno il possibile per tenere e in effetti tengono il settore molto a lungo prima di doversi arrendere. Dal canto suo, il Comando tedesco ha la meglio sulle direttive di Berlino e mantiene i suoi Panzer in linea molto a lungo… la fanteria britannica da una parte e quella francese dall’altra compiono l’impossibile lungo la linea del canale e addirittura arrivano a disorganizzare un paio di unità corazzate tedesche… forse ce la facciamo, ragazzi, dai, ancora qualche giorno…
Ma nulla, niente da fare. Alla fine i valorosi Belgi devono cedere, e la perdita di Nieuport blocca un’intera rotta di fuga. Rimangono le rotte X (più lunga, ma sicura) e Z (più veloce, ma sottoposta all’Interdizione tedesca perché più vicina alla costa). Qui le cose vanno male, anzi malissimo, per i continui bombardamenti della Luftwaffe, le mine e le difficoltà di coordinamento. La RAF fa quello che può, sia bloccando un terribile assalto degli aerei nemici che avrebbe inflitto perdite davvero pesanti, sia con i suoi bombardieri che però risultano poco efficaci.
Alla fine, la linea più a Ovest cede: le truppe tedesche superano il canale e i Panzer arrivano addirittura a conquistare il molo principale. Sarà durissima tenere la posizione ed estrarre abbastanza soldati dalla linea che ormai sta crollando in più punti…
In conclusione, un gioco rapido, davvero teso ed emozionante, sempre diverso grazie al sistema degli eventi e alle due variabili della tenuta belga e della permanenza o meno sul campo dei Panzer, con tanti elementi storici e una serie di dilemmi strategici ad ogni singola mossa.
E se questa era la versione “leggera”, sono davvero ansioso di provare quella “completa” che arriverà con Miracle at Dunkerque!
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