di Riccardo Masini/
Primo volo, Michel Danglard, Nieuport 21, settore di Verdun.
Prima missione: pattugliamento sulla Terra di Nessuno. Arrivato in zona, nessun contatto. Resta sul posto e scorge in lontananza un Albatros DII. Scambio breve, colpisce il motore del nemico, aereo in fiamme e primo abbattimento. Rientro complicato per danni al carrello: caviglia malandata per un brusco atterraggio, salta la missione successiva.
Seconda missione: attacco al suolo. Viaggio di andata tranquillo e senza contatti nemici. Mitragliamento dell’obiettivo eseguito, ma riporta gravissimi danni alla struttura e al motore per l’antiaerea nemica. Durante il rientro viene sorpreso da un altro Albatros in zona amica. Prima passata: l’Albatros lo distruggerebbe subito, ma la fortuna pare essere dalla sua… finché una raffica delle due Spandau tedesche non trancia l’ultimo tirante dell’ala sinistra, spezzando praticamente in due il piccolo Nieuport, che precipita al suolo portandosi dietro il povero Michel.
Fine.
Prima missione: pattugliamento sulla Terra di Nessuno. Arrivato in zona, nessun contatto. Resta sul posto e scorge in lontananza un Albatros DII. Scambio breve, colpisce il motore del nemico, aereo in fiamme e primo abbattimento. Rientro complicato per danni al carrello: caviglia malandata per un brusco atterraggio, salta la missione successiva.
Seconda missione: attacco al suolo. Viaggio di andata tranquillo e senza contatti nemici. Mitragliamento dell’obiettivo eseguito, ma riporta gravissimi danni alla struttura e al motore per l’antiaerea nemica. Durante il rientro viene sorpreso da un altro Albatros in zona amica. Prima passata: l’Albatros lo distruggerebbe subito, ma la fortuna pare essere dalla sua… finché una raffica delle due Spandau tedesche non trancia l’ultimo tirante dell’ala sinistra, spezzando praticamente in due il piccolo Nieuport, che precipita al suolo portandosi dietro il povero Michel.
Fine.
Primissima impressione: si sta come d’autunno in cielo i Nieuport.
Seconda impressione: molte scelte possibili, di più rispetto agli standard dei giochi di questo tipo, a cui si aggiunge la grande varietà di esiti offerti dalle carte usate per risolvere i combattimenti… sto ancora pensando a quali manovre avrei potuto fare per salvare Michel, anche se in questo gioco quando il Destino ha deciso, non c’è più storia.
Terza impressione: ora torno su e gliela faccio vedere a quei Boches!
Bene, ieri sera ho dato il via a una nuova carriera, sempre britannica. Il nostro buon Stephen Millibrand, sempre su di un Sopwith Pup è riuscito ad arrivare vivo al quarto mese non facendo chissà che cosa… anzi, forse proprio perché non ha fatto un granchè, visto che avrà si e no compiuto meno di dieci sortite sulle 24 possibili!
Comunque, un pallone aerostatico incendiato e un biposto tedesco costretto ad atterrare per danni ai serbatoi non sono un risultato proprio da buttare. Per il resto, Millibrand è famoso per sparare e sparare anche discretamente (l’unica cosa che sa fare, alla Scuola Piloti il -1 al Gunnery è l’unico bonus ottenuto), ma per ispirare chissà quali abilità di pilotaggio nei suoi avversari visto che REGOLARMENTE (e intendo almeno un buon terzo, se non più, delle volte che sparo) quando può fare 4-5 danni l’altro aereo pesca un Avoid All Damage o addirittura un Encounter Ends. Addirittura con un Halberstadt ha sparato ben sei raffiche, con il nemico che manovrava disperatamente per andarsene visto che aveva la mitragliatrice disabilitata, Millibrand che lo teneva sempre nel mirino (poco cavalleresco, ma mi ero anche un po’ stancato…), e niente… quello che se ne va a un punto di struttura dalla fine con Millibrand che ha finito i colpi… dann…
Vabbeh, per farla breve, il nostro Stephen è vivo, e qualcuno considera ciò un gran risultato per il pilota meno degno di nota dell’intero Fronte Occidentale. Adesso avrà anche un gregario e forse questo gli darà una mano in più… magari non faranno grandi cose assieme, se non farsi qualche bevuta al rientro dalle poche sortite che riusciranno a fare, vista la fortuna del nostro…
Comunque, le cose vanno marginalmente meglio, ma anche qui non mi pare di fare cose incredibilmente diverse rispetto ai piloti precedenti. Ah, per sicurezza ho seguito il consiglio di Greg Smith su BGG e di portafortuna ne ho presi due… ma in effetti ho volato così poco (dimenticavo, ho anche saltato una sortita per una ferita lieve in atterraggio durante un fortunale) che non c’è stato mai il vero bisogno di usarli.
Non si può dire che non stia insistendo con questo gioco…
Certo che questi Nieuport se non sono dei TIE Fighter poco ci manca. E sono anche relativamente pochi: non appena incontro un Albatros e i suoi 5FP frontali mi viene subito da scappare perché in 1 contro 1 sono in netta inferiorità numerica! Mi invento l’impossibile con manovre e contromanovre, finché lui non mi inquadra anche una sola volta e mi fa letteralmente a pezzettini.
Ieri sera, alla morte del secondo pilota francese di seguito dopo due missioni ho provato ad andare su con Sopwith Pup britannico con una nuova carriera. OK, non è chissà che aereo, ma quei due punticini danno in più sui tiranti si sentono eccome. E mi sta anche piacendo: poco armato, però agile e cattivello. Per una combinazione di fattori sta diventando il terrore dei biposto tedeschi: ne ho tirato giù uno al primo colpo su Ypres (ogni tanto il fattore C serve), ne ho danneggiati altri due che sono riusciti a scappare, ne ho danneggiato gravemente un terzo che è arrancato verso le proprie linee, precipitando prima di arrivare alla sua base… tuttavia non c’era nessuno dei nostri a provare la cosa e quindi la vittoria non mi è stata accreditata. Chissà se riesco a sopravvivere abbastanza per provare un Camel o un SE5a…
Comunque, al momento dopo due missioni sono ancora vivo, con l’aereo un po’ bucherellato e rattoppato, ma ancora vivo…
(Ti è piaciuto questo articolo? Commentiamolo insieme sul gruppo Facebook LudoStoria!)