di Mauro Bruno /
Scenario 1942
Il Giappone è uscito meglio del previsto dalla battaglia di Pearl Harbour e in breve tempo, Malesia, le Filippine e le Indie Orientali cadono.
Gli americani resistono per quanto possibile nel pacifico, ma intanto rinforzano il confine a nord dell’India. Rangoon è saldamente difesa.
La guerra in Europa si fa pressante e molti dei Wildcat americani sono costretti a essere deviati verso quel teatro.
Il Giappone già in controllo delle isole Solomon, spinge nel sud pacifico e inizia a penetrare in nuova Guinea.
Per l’USA, niente operazione Watchtower, e Fletcher e Turner vengono respinti ben due volte nei tenativi di assalto a Guadalcanal.
Il Giappone, nonostante la mancanza di un coordinamento tra marina e esercito, dimostra una grande abilità nel radunare e concentrare le flotte sparse nel sud del pacifico. L’ Enterprise e la Wasp vengono danneggiate.
Ma il Giappone non riesce a tagliare le linee di rifornimento verso l’Australia, e gli USA resistono a Port Moresby e Gili. La situazione sembra in stallo.
Qui termina la campagna, e sebbene l’ago sembri pendere verso il Giappone, si chiude con una leggera vittoria americana
Il gioco si conferma molto “complicato” con tante regole e altrettante eccezioni, e ugualmente “complesso” in termini di scelte da fare con un ventaglio veramente enorme.
Il manuale, riporta un solo esempio di gioco, ma è relativo alle due carte di apertura della campagna. Da un lato è comprensibile la scelta, perché sono due carte complesse da giocare, dall’altro non è di nessun aiuto al giocatore in termini di “tutorial” perché sono piene di particolarità ed eccezioni.
Il manuale del Bot Erasmus invece è semplice, immediato e con un lungo esempio di gioco completo e dettagliato che ti guida nell’uso dei flow chart. Come sottolineato anche da M. Herman, l’obiettivo è principalmente di illustrarti le strategie di base e devo dire che lo fa egregiamente.
La struttura del flowchart ti guida nella definizione della strategia, degli obiettivi principali e le linee guide per l’offensiva. Al giocatore rimangono cmq da fare tante scelte, a conferma della complessità del gioco.
A me è piaciuto molto, in alcuni casi ovviamente ho fatto scelte che deviavano leggermente. L’unica cosa che ho notato è che nelle condizioni di vittoria finali (a punti) molti obiettivi per i punti erano stati ignorati dalle direttive del Bot, ma forse è dipeso da come è evoluta la partita.
A proposito, io ho proseguito l’esempio di gioco del tutorial, utilizzando entrambi i Bot Usa e Giappone… e a valle del post di qualche giorno fa sul gioco in solitario, aggiungo che questo è il metodo utilizzato da Mark Herman (articolo C3i 28). Ora qualche sparuto detrattore può anche scandalizzarsi e criticare
Prossimo capitolo: scenario 1943.
Credo di essere pronto per giocare gli americani vs Bot Giappone. Vi farò sapere.
PS: notare nelle foto la soluzione simil Vassal
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